Attenzione concreta alle persone con disabilità visiva, a quei circa 6 milioni di cittadini italiani con disabilità e loro famiglie. Questa – in sintesi – la richiesta che, alla vigilia delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, avanza l’Unione italiana ciechi e ipovedenti al nuovo Governo.
Nella giornata di venerdì 16 settembre la sezione UICI di Cremona ha organizzato un incontro su Zoom con i candidati Monica Perugini (Italia Sovrana e Popolare), Luca Malavasi (Azione Italia Viva), Lorenza Rizzi (Italexit), Stefania Bonaldi (Pd), Giuseppe Buondonno (Alleanza Verdi-Sinistra). Alla riunione hanno partecipato anche Flavia Tozzi (presidente UICI Cremona), Gianbattista Flaccadori (presidente Consiglio Regionale Lombardo UICI) e Mimmo Iuzzolino (consigliere regionale).
Ai candidati sono state sottoposte le problematiche quotidiane e le necessità di chi vive la disabilità visiva e dei loro familiari.
I temi della disabilità devono trovare adeguata presenza e rappresentanza nella prossima campagna elettorale ma soprattutto nel prossimo quinquennio di governo del Paese. Da qui la decisione della Presidenza, della Direzione e del Consiglio nazionale dell’UICI di elaborare una piattaforma di discussione e di confronto sulla quale invitano a ragionare e a convergere le Federazioni e le Associazioni rappresentative del mondo della disabilità e chiamano a misurarsi i raggruppamenti politici impegnati in campagna elettorale.
Una piattaforma dove vengono affrontati diversi temi da portare proprio all’attenzione dei candidati. Al centro la dignità della persona nel lavoro, nello studio, nella vita sociale. Possibile se, in primis, viene effettuato un adeguamento delle indennità e delle pensioni di invalidità, già prossime, per molti, a condizioni di miseria e ora sempre più insufficienti a offrire una vita dignitosa. Soprattutto in questo delicato momento storico in cui con i vari rincari diventa sempre più complicato arrivare a fine mese.
Ma la dignità si conquista anche attraverso lo studio e il lavoro. L’UICI chiede: misure per favorire l’occupazione di persone con ipovisione lieve e media; la riforma della parte ancora non aggiornata della legge 113/1985; la piena applicazione della normativa previdenziale anche nei confronti dei lavoratori assunti dopo il 1 gennaio 1996 e dei lavoratori autonomi.
Attenzione però anche a chi ha una disabilità grave o gravissima per i quali, oltre al dolore della persona, si aggiungono anche la sofferenza e le difficoltà che devono affrontare i familiari. L’UICI chiede che alla persona con disabilità e ai loro familiari vengano restituite dignità; che ci sia attenzione concreta al delicato tema del ‘dopo di noi’con adeguate misure economiche e continuative.
Garantire il diritto alla salute, l’accesso ai diritti sociali e sanitari assicurando massima priorità alle cure e all’assistenza nelle strutture sanitarie pubbliche, in continuità con le dimissioni ospedaliere, al fine di completare i percorsi riabilitativi prescritti nei tempi previsti.
La dignità passa dall’autonomia, dall’abbattimento delle barriere architettoniche, sensoriali, digitali e culturali permettendo alle persone disabili la totale fruizione dei servizi garantiti alle persone normodotate.
In un mondo sempre più digitale anche le persone non vedenti e ipovedenti devono avere l’accesso garantito soprattutto nel mondo del lavoro e della pubblica amministrazione con l’attuazione di programmi nazionali di digitalizzazione misure e azioni adeguate ad assicurare fruibilità e accessibilità di tutte le tecnologie assistive, in una logica di design for all.
L’UICI a chi arriverà al Governo chiede anche l’aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) ormai fermi a cinque anni fa.
Da revisionare anche il nomenclatore delle protesi del servizio sanitario nazionale, semplificando le procedure per ottenere ausili e dispositivi, e garantendo ai fruitori il pieno diritto di conoscere e di scegliere gli ausili ritenuti più adatti per il proprio percorso personale di vita, di studio e di lavoro.
Fondamentale il rapporto con la società civile. Da qui la richiesta di revisionare la legge sul servizio civile universale, incentivando e rendendo più appetibile la partecipazione dei giovani; semplificando le procedure di gestione; e mettendo a disposizione maggiori risorse per la retribuzione dei giovani che abbracciano questa offerta.
Fare rete è fondamentale. Da qui anche la richiesta di un confronto costante con le Associazioni che si occupano di disabilità a livello nazionale e territoriale, per assicurare una migliore gestione delle risorse del PNRR e dare il massimo spazio possibile alla disabilità anche nei progetti delle altre missioni del piano, in linea con le raccomandazioni già emanate dal ministero alle disabilità.
Proprio alla vigilia delle elezioni l’UICI chiede una sorta di ‘rivoluzione’ del voto individuando nuove modalità e procedure che non impongano la presenza dell’accompagnatore in cabina elettorale ma permettano alla persona con disabilità visita di esercitare il proprio diritto in modo indipendente, libero e personale.
Infine l’UICI chiede che venga attuata la legge delega sulla disabilità assicurando la partecipazione diretta delle Associazioni e Federazioni rappresentative in ogni fase di elaborazione dei decreti attuativi, secondo il principio della carta dell’ONU “Niente su di noi senza di noi”.
Richieste che l’UICI ha avanzato ai candidati con i quali si è confrontata e che auspica trovino spazio non solo nel programma elettorale ma, in caso di vittoria, vengono attuate dal Governo. Temi che, ad oggi, non possono più essere rinviati.