Nella fase di ripresa in seguito all’emergenza causata dal Covid 19
una delle categorie che maggiormente risulta penalizzata è senza dubbio quella delle persone con disabilità,
costrette a far fronte a numerose difficoltà in vari ambiti della loro vita quotidiana.
In particolare, le persone affette da disabilità visiva devono faticare maggiormente per riuscire a conservare la propria dignità e autonomia di movimento, che le pur giuste normative necessarie per mantenere la protezione contro il virus rischiano purtroppo di compromettere.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, per questo, intende focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, istituzioni, autorità, persone comuni, facendo appello al buonsenso e alla sensibilità di tutti affinché si individuino modalità per superare le criticità e contribuire a rendere meno ardua l’esistenza di chi non vede o vede poco.
per supportare le amministrazioni sull’adozione di provvedimenti utili in questo senso, l’UICI mette a disposizione la propria capacità di proposta accumulata in decenni di esperienza.
nell’emergenza del Covid 19, la possibilità da parte di chi è affetto da disabilità visiva di poter continuare a muoversi in autonomia molto dipenderà non solo dal comportamento e dalle decisioni che istituzioni, autorità e persone comuni adotteranno, ma anche dalla chiarezza e incisività dei messaggi di cui si servirà la categoria nel presentare e rappresentare le proprie istanze di libertà di movimento.
in tal senso è opportuno che l’associazione faccia sentire la propria voce ai soggetti sopra menzionati ricorrendo a tutti gli strumenti comunicativi che è in grado di adottare e/o mettere direttamente in campo.
Una cruciale rilevanza in questo senso assumono le barriere architettoniche e sensoriali, destinate ad essere incrementate in previsione di una più ampia estensione dell’uso di suolo pubblico da parte degli esercizi commerciali per garantire e garantirsi affluenza di clientela e distanziamento di sicurezza.
Esse, molto prevedibilmente, possono creare difficoltà aggiuntive per le persone cieche o ipovedenti, rischiando di divenire persino pericolose per la loro incolumità e un intralcio alla loro autonomia di movimento.
Se a questo aggiungiamo la particolarità delle città e dei paesi della nostra provincia, tutti con centri storici sicuramente belli e gradevoli ma anche con strade anguste e relativi marciapiedi stretti sui quali spesso vi è l’abitudine di posizionare ostacoli di ogni tipo, possiamo facilmente affermare che la condizione della nostra categoria corre dei veri rischi di arretramento sociale.
Ricordiamo inoltre che recentemente Regione Lombardia ha approvato il pdl 53 (adozione del registro elettronico sui PEBA), che anche se ancora non completamente esauriente in tema di barriere, impegna la Regione a dotarsi oltre che degli strumenti elettronici a supporto, ad emanare linee guida minime per la redazione dei PEBA, e nei diciotto mesi successivi all’implementazione del registro telematico regionale da parte dei comuni.
L’Unione intende sorvegliare affinché in ogni comune, grande o piccolo della nostra Provincia, vengano presi provvedimenti e previsti fondi nel bilancio per ottemperare alle norme di legge e redigere regolarmente il PEBA, affinché i disagi delle persone con fragilità, e in particolare quelli di chi è affetto da disabilità visiva possano essere ridotti.
Ecco alcune esortazioni che l’UICI di Cremona rivolge alle Amministrazioni locali:
nuove concessioni di suolo pubblico:
dovranno in ogni caso tenere nella giusta considerazione i bisogni di mobilità dell’utenza debole, (persone con disabilità visiva, con ridotta capacità motoria, mamme con passeggini, etc…), lasciando, a titolo indicativo e non esaustivo, libero lo spazio che corre lungo i muri di almeno un metro.
concessioni già in essere:
laddove possibile verificare se per le vecchie concessioni si riesca ad ottenere lo spazio indicato al punto precedente.
vigili urbani:
chiediamo alle autorità di Polizia municipale di monitorare il rispetto delle norme sulle concessioni di suolo pubblico ed intervenire con tempestività in caso di trasgressione anche su segnalazioni delle associazioni di disabili.
questo documento vuole infine essere un’esortazione, una indicazione per autorità, istituzioni, entità varie, persone comuni etc…, con cui le persone con disabilità visiva impattano quotidianamente, affinché non venga leso e compromesso il loro diritto di muoversi liberamente per strada senza mettere a repentaglio la propria incolumità e la propria sicurezza.
Dal canto loro, ciechi e ipovedenti dovranno osservare alcune norme di comportamento per poter rendere più facile per gli altri essere loro d’aiuto e non di ostacolo. Chi utilizza il Bastone bianco dovrà portarlo con sè e tenerlo aperto anche quando è accompagnato, dando agli altri in questo modo l’opportunità di distanziarsi e/o capire il suo stato di persona affetta da disabilità visiva, che potrebbe aver bisogno di aiuto.
A tal proposito, l’art. 9 del DPCM del 17 Marzo ricorda che chi accompagna una persona disabile non è tenuto a rispettare le norme di distanziamento.
Per quanto riguarda il Cane guida si precisa che non è veicolo di contagio, non può essere vietato l’ingresso nei luoghi pubblici, nessuna modifica è stata apportata alla legislazione vigente. Anche ciechi e ipovedenti sono tenuti ad indossare la mascherina ogni volta che escono o accedono a luoghi chiusi dove si trovano altre persone, e noi consigliamo di indossare anche un paio di occhiali onde evitare possibili vie di contagio.
UICI Cremona
La Presidente Flavia Tozzi