Perché scegliere di dedicare una giornata a un cane? E in modo particolare al Cane Guida? Che cos’è esattamente e perché si merita tutta questa attenzione un animale?
Chi ha la fortuna di vivere la bellissima esperienza di convivenza con un animale d’affezione impara presto a sperimentare il profondo legame di grande fiducia e complicità che si viene a creare tra questi e la persona che lo nutre, lo accudisce, gioca con lui o anche solo lo accompagna a fare quelle passeggiate quotidiane, così salutari per entrambi, che fanno bene al fisico, ma anche al morale, perché spesso sono l’occasione per chi non ha molti amici di socializzare e stabilire relazioni umane con chi a sua volta possiede un cane da compagnia. Per un cane, di qualunque taglia o razza, è quasi sempre istintivo sviluppare un senso di protezione nei confronti della persona a cui si affeziona, e non è raro assistere ad episodi di immensa dedizione da parte di questi animali, del tipo di quelli raccontati in alcuni celebri film. Ci si stupisce e ci si commuove nel vedere quanto sensibile e intuitivo possa essere un cane e queste doti così speciali sono certo state il motivo che ha spinto ad assegnarli il prezioso e impegnativo compito di accompagnare chi non può più fare affidamento sui propri occhi per muoversi in sicurezza ed autonomia.
Un piccolo meticcio di nome Rintin, che scorrazzava libero e indomito per il paese in cui vivevamo da bambine, è stato, si può dire, per me e mia sorella, entrambe cieche dalla nascita, il nostro primo cane guida, che, pur non essendo mai stato addestrato a tale scopo, impazziva di gioia quando gli mettevamo il guinzaglio per fare una passeggiata con lui e improvvisamente si metteva a camminare compito ed attento sul marciapiede, rasentando il muro, fermandosi ai gradini per evitare che inciampassimo e potessimo cadere e farci del male. Questa sua dote innata derivava probabilmente dall’immenso affetto e senso di protezione che Rintin provava nei nostri confronti.
La particolare complicità e fiducia reciproca che nasce e si sviluppa tra un cieco e il proprio cane guida spesso arriva ad essere più intensa e forte di quella che si stabilisce tra due persone, perché l’affetto di un cane è incondizionato e scevro da qualunque interesse o attesa di ricompensa, per questo, quando purtroppo arriva, prima o poi, l’inevitabile dolorosissimo giorno in cui questo prezioso amico viene a mancare, ciò che si sperimenta è un vuoto così grande, un lutto così difficile e profondo da elaborare e da superare, da non essere poi tanto dissimile da quello che colpisce chi perde una persona cara.
Il ruolo svolto dal cane guida nella vita di una persona non vedente, infatti, non si riassume solo nell’impegnativo compito di accompagnarla, facendole evitare ostacoli come i pali, le biciclette e i motorini sui marciapiedi o le auto parcheggiate sconsideratamente da cittadini incuranti e poco sensibili o di aiutarla ad attraversare in totale sicurezza sulle strisce pedonali, ma è soprattutto quello di ridarle quella fiducia e autostima che la condizione di cecità spesso si porta via. Ma non solo, a volte è un ottimo motivo di socializzazione e una scusa per incontrare persone ed instaurare nuove amicizie e relazioni, cosa spesso assai difficile per un cieco, se non è in grado di uscire di casa da solo.
Il mio cane Wafer, come molti dei suoi colleghi, mi ha permesso di recarmi autonomamente al lavoro per anni e di assolvere in modo autonomo i miei impegni e le mie commissioni senza dover dipendere dalla disponibilità di altre persone, che non sempre possono dedicarci il loro tempo.
Ormai è consuetudine incontrare cani guida in diversi contesti e situazioni: sui mezzi di trasporto, negli uffici, al ristorante o in un negozio, persino in ospedale o in un ambulatorio medico. Ciò non dovrebbe più stupire o indignare nessuno, dato che esistono leggi create ad hoc per tutelare questi preziosi animali mentre svolgono il loro encomiabile servizio (legge 14 Febbraio 1974 n.37, legge 25 Agosto 1988 N.376, legge 8 Febbraio 2006 n. 60), ma continuano purtroppo a verificarsi spiacevoli episodi di intolleranza e discriminazione, in cui si tenta di vietare l’accesso ad esercizi pubblici a chi è accompagnato dal proprio cane guida.
Poiché un cane non è un automa meccanico ma un essere vivente, è tuttavia a volte soggetto a distrarsi, soprattutto se qualcuno lo chiama o gli propone qualche leccornia ritenendo, erroneamente, di gratificarlo. Bisogna però tener conto del rischio che, se ciò avviene, esso potrebbe causare un pericolo per la persona che si affida ciecamente a lui, magari facendola inciampare in un gradino, o ancor peggio, provocando un incidente stradale mentre attraversa la strada.
Pertanto, è indispensabile ricordare che un cane guida non va mai sollecitato con fischi o versi di richiamo, così come accarezzato mentre è in movimento, ma è consigliabile attendere che sia fermo, in posizione di riposo, e chiedere sempre prima il permesso al suo conduttore.
E’ anche stato emanato un decalogo che illustra il corretto comportamento da tenere quando si incontra un cane guida.
Il 16 Ottobre , dal 2006, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti celebra, a livello nazionale, la Giornata del Cane Guida, perchè è fondamentale dedicare una ricorrenza a questo splendido essere, con manifestazioni e cortei in tutta Italia ed iniziative rivolte a sensibilizzare la popolazione su questo importante tema. Quest’anno, il Consiglio Regionale Lombardo UICI organizzerà Domenica un corteo da piazza san Babila a Piazza del Duomo a Milano e due dimostrazioni di addestramento, del Servizio Cani Guida Lions di Limbiate, una il mattino alle 11,30 e una il pomeriggio alle 15,30 difronte alla Rinascente.
Sono un po’ rammaricata però di constatare che a Cremona, in quella grande iniziativa prevista proprio durante il weekend dedicata agli animali da compagnia e da lavoro chiamata Pets Festival, nessuno abbia ritenuto di dover riservare un piccolo spazio anche per i nostri cani come era peraltro avvenuto lo scorso anno, dove eravamo stati accolti, partecipando molto volentieri.
Chiedo perciò a chi visiterà la rassegna a Ca’ De Somenzi, di rivolgere un pensiero speciale ai Cani Guida, che svolgono un lavoro insostituibile per molti di noi non vedenti.
Sono principalmente 4 le scuole dove vengono addestrati e accuratamente preparati dei cani per diventare guide per ciechi e si trovano a Limbiate, Scandicci, Padova e Messina. I cani che vengono scelti per questa speciale professione, ora prevalentemente di razza labrador o golden retriever a causa della loro indole mite e socievole, vengono assegnati da cuccioli a famiglie affidatarie, che li allevano con amore fino a circa un anno, abituandoli a comportarsi bene in casa e negli altri ambienti frequentati da persone, come negozi, uffici, bar, ristoranti, scuole, teatri, ecc., o a camminare in mezzo al traffico senza timore, per poi separarsene per consegnarli alla scuola, dove, esperti e preparati istruttori, si occuperanno dell’addestramento vero e proprio.
In questa giornata speciale, credo che un grato pensiero debba essere rivolto anche a quelle persone che, pur sapendo di doversi separare dal loro cucciolo, scelgono comunque di accudirlo per circa un anno, col rischio di affezionarglisi tanto da soffrire immensamente al momento della riconsegna alla scuola, in nome di un gesto di incomparabile sensibilità e dedizione verso coloro che la vita ha privato de senso della vista e che spesso si rivelerà per loro in un motivo per ritornare ad amare quella stessa vita e a viverla di nuovo con gioia e fiducia, riconquistate proprio grazie all’opera di un cane.
Come comportarsi in presenza di un cane guida per ciechi:
1 – Non mi dare da mangiare e non chiamarmi quando sto lavorando, i fischi mi distraggono, e se vuoi salutarmi chiedi prima alla persona che accompagno
2 – Non lasciare il tuo cane sciolto nelle mie vicinanze quando lavoro, cerca di controllarlo
3 – Aiutami a trovare una ubicazione comoda all’ interno dei mezzi pubblici, inoltre non ho obblighi di pagare alcun biglietto o sovrattassa (comma aggiunto dall’art. 1, L. 25 agosto 1988, n. 376 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 agosto 1988, n. 204)
4 – Ricorda che sono gli occhi di una persona, non impedire il mio accesso ai locali e ai mezzi pubblici. Lo prevede la Legge n.37/1974, n.376/1988, n. 60 /2006.
5 – Non avere paura di me, non sono aggressivo e non trasmetto malattie
6 – Quando sei alla guida e mi vedi che attraverso, fermati a una distanza sufficiente per non spaventarmi
7 – Quando devi dare un’indicazione al mio padrone non prendermi dal guinzaglio né dal collare
8 – Siamo cani puliti, sporchiamo sempre lontano dai marciapiedi e nei luoghi adeguati e il nostro padrone risulta esonerato dalla raccolta obbligatoria dei nostri bisogni come da Legge Nazionale e come risulta da molti Regolamenti Comunali
9 – Non ostacolare il mio passaggio sulle rampe, ricorda che macchine e motorini parcheggiati sui marciapiedi o in presenza di strisce pedonali, costituiscono un ostacolo insormontabile per il mio padrone
10 – Sono riconoscibile perché ho una maniglia sulla schiena, detta “GUIDA”, la persona non vedente che accompagno l’afferra e può seguirmi: io divento così il suo indispensabile ausilio negli spostamenti.